Il Tar Liguria si “schiera” dalla parte di alcune sale Vlt e di gioco d’azzardo inibite nel mese di agosto e decide che “la Pubblica Amministrazione non può intervenire su attività economiche non solo lecite ed autorizzate e volte a far giocare con i casino online, ma anche dalla stessa ben conosciute a distanza di anni dal loro avvio”. A parere del legale di uno dei ricorrenti che ha avuto questa pronuncia a favore, il Tar si rifà ai principi della Legge Madia in vigore dallo scorso 28 agosto che ha previsto il divieto di ritirare o sospendere autorizzazioni a distanza di diciotto mesi dal loro rilascio. Naturalmente, questa regola vale anche per le aziende del gaming: oltre a tutto, a differenza di altre leggi regionali, la legge 17/2012 non prevede la chiusura delle sale, ma semplicemente sanzioni pecuniarie. Quindi non si comprende il blitz feriale dell’amministrazione comunale che ha provveduto alla chiusura di attività non lasciando neppure il tempo ai malcapitati… di farsene una ragione! Sembra proprio, e lo si ripete da tantissimo tempo, che ogni Comune od ogni Amministrazione faccia un “po’ quel che vuole” in mancanza di direttive precise a livello nazionale: ogni Regione emette normative locali sugli orari, sulla distanza dai luoghi sensibili, sull’elenco di detti luoghi facendovi rientrare qualsivoglia “specie” e cercando di ghettizzare “a più non posso” il mondo del gioco d’azzardo (lecito) e dei casino legali online con licenza aams. Meno male che ogni tanto succede che “qualche Tar” si impunti e dia ragione a quegli operatori che pagano le concessioni, sono in regola con quanto è tuttora disciplinato e svolgono un’attività che, oltre tutto, crea occupazione.
