Huawei sta vivendo in questo ultimo anno una grande crescita.
Abbiamo assistito al lancio del marchio Honor, che ha riscosso un grande successo di vendite affermandosi, in pochi mesi, tra i brand più desiderati dagli acquirenti in rete.
Allo stesso tempo si sono affermati modelli di successo come la serie P, Mate e Honor, a dimostrazione del buon lavoro svolto da Huawei su vari fronti: materiali, design e hardware proprietario hanno convinto al giusto prezzo.
A questo però ha giocato fondamentale importanza l’aumento della fiducia verso il brand.
Huawei è riuscita a fidelizzare la propria clientela.
Il Brand HONOR
Grazie al marchio Honor probabilmente Huawei è riuscita a “lavarsi” della reputazione non proprio felice che la distingueva: ovvero del malcontento riguardo il tormentone aggiornamenti.
Ma non solo: Huawei ha contrastato la crescita continua di Xiaomi, adottandone una strategia di mercato molto simile (e scopiazzando spesso dalla MIUI OS..). Si è affermata soprattutto nei mercati occidentali dove, grazie alla sua rete di vendita ha potuto attaccare Xiaomi sul suo punto debole: garanzia e presenza sul territorio.
Firmware affidabile
Nuovo nome, nuova strategia di mercato aggressiva, hardware più potente, modelli più belli e pregiati e, finalmente software aggiornato.
L’interfaccia EMUI convince e piace sempre di più, frutto di un grande lavoro, non sempre libero da errori di percorso. Per molti è anche una novità gradita, rispetto alle altre UI proprietarie e a quella stock di Android. Di fatto dal Q3 del 2014 i firmware di Huawei sono diventati più maturi ed affidabili, trovando riscontro nell’opinione
Huawei ha attaccato i suoi concorrenti sui loro punti deboli
Huawei ha saputo approfittare degli errori altrui (vedi Samsung, Qualcomm) giocandosi la carta Hisilicon per mettere in difficoltà la concorrenza, puntando alla fascia alta degli smartphone, ma a prezzi più aggressivi.
In questo Huawei ha vinto: sfruttare le lacune dei suoi rivali con soluzioni valide e senza fare passi falsi.
In particolare le scelte sull’Hardware si sono rivelate azzeccate: nessun flop sulle CPU Hisilicon, ottima qualità costruttiva e dotazione di RAM, sensori biometrici afffidabili.
Si ha l’impressione che adesso Huawei cerchi di andare sempre sul sicuro, anche negli aggiornamenti: sempre in leggero ritardo rispetto al mercato cinese, ma definitivi.
Cio che ultimamente ha consacrato il brand cinese, è senza dubbio la collaborazione con Google nella produzione del Nexus 6P.
Collaborazione che vale una via di accesso al mercato americano.
La sfida a Samsung e Xiaomi
Ma adesso c’è da chiedersi: basterà per sfidare Samsung?
Non è un segreto che uno dei principali concorrenti di Huawei sia Samsung.
Lo dimostrano ricerche di mercato: a tal proposito la seguente tabella è più che esplicativa.
Secondo gli ultimi dati di mercato della società di ricerche TrendForce, nel corso del terzo trimestre del 2015, Samsung ha perso ulteriori quote di mercato, per quanto riguarda il numero di device spediti, rispetto ai primi cinque produttori che guidano la classifica mondiale del mercato smartphone.
Stando a quanto riportato su Weibo, nel corso di una conferenza stampa a Pechino, Yu Chengdong, Vice Presidente di Huawei, ha annunciato che il brand Honor supererà quello di Xiaomi entro la fine del prossimo anno nel market share globale, e che l’azienda mira a raggiungere il primato entro la fine del 2017.
Come vedete nella tabella sopra, Huawei è al momento terza nella classifica dei produttori di smartphone a livello mondiale: la sfida quindi è rivolta indirettamente a Samsung e Xiaomi almeno per quanto riguarda Android.
Ma Huawei sarà capace di tener testa al produttore koreano?
Non è difficile che Huawei riesca a guadagnare altri punti importanti, ma sembra improbabile riesca a scalzare Samsung (ne Apple) dal primo posto.
Molto amata dai clienti e forte nella fascia alta, Samsung è anche ricca di soluzioni hardware di propria produzione. Si pensi ad Exynos ed ai display Amoled.
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