La Relazione su droga e dipendenze 2015 e sui siti legali italiani di casino online del Ministero della Salute fa emergere ancora una volta, la seconda in due anni, che da indagini epidemiologiche attendibili in grado di valutare l’incidenza del gioco patologico in Italia, non emerge una gravità del fenomeno di dipendenza da gioco nella condizione giovanile. Per l’attenzione che il Dipartimento della Salute pone sempre nei confronti della nuova generazione e, quindi, dei futuri adulti, bisogna dare credito “infinito” a questa relazione nella quale ci si domanda certamente se i giovani “sfidano la sorte o meno”: ovviamente sì, ma oggi lo fanno molto meno di ieri e, sopratutto, dedicano alle slot machine un interesse residuale. Se poi a questo si somma l’ascesa esponenziale dei vari dispositivi per l’accesso al gioco e la confermatissima attrattiva dello sport e del poker texano come terreno “fertile per le puntate”, il quadro che si rappresenta è quello di un’assenza di particolare interesse nei confronti delle “famigerate macchinette”. Quindi, questa volta a stabilire che tra i giovani e le slot non c’è quel “feeling” di cui tanti “si riempiono la bocca” non è l’industria del gioco e dei migliori casino online con bonus che potrebbe essere partigiana, non è il Censis né il centro di ricerca Nomisma, ma proprio il Ministero della Salute. Per entrare nello specifico: gli studenti che hanno scommesso giocando a carte sono stati quasi 1 ogni 4 giocatori (24%), il 21% a Lotto/Superenalotto, il 14% alle New Slot/VLT ed il 19% a Poker Texano. Più allarmanti sono le analoghe analisi condotte sul fronte di alcool e stupefacenti.
TRA SLOT E GIOVANI… NESSUNA PARTICOLARE INTESA
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