A breve sbarcherà in Italia Netflix, il provider di contenti multimediali che promette, tra le varie cose, di portare sugli schermi di pc e smart tv la nuova tecnologia 4K, con immagini super definite ed una qualità praticamente doppia (se non di più) rispetto a quella del Full HD. C’è un piccolo problema però. Netflix, proprio per l’alta qualità dei video proposti, per poter funzionare necessità di una velocità di connessione ad internet che in gran parte del Paese è ancora una chimera, fatta eccezione forse per quei pochi (anche se per lo più si tratta al momento di clientela business) raggiunti dalla fibra ottica.
E per tutti gli altri? Per gli altri invece c’è il paradosso tutto italiano per cui la connessione ad internet è mediamente più veloce tramite mobile che da adsl. Strano a dirsi ma è così. Secondo le rilevazioni di NetIndex in media nel nostro Paese si viaggia a 9.18 Mbps su rete adsl mentre in mobilità si raggiungono già i 13.47 Mbps.
In realtà quei 9.18 Mbps, almeno per alcune zone d’Italia, rimangono ancora su carta. Sì perché mentre il Governo parla di quella banda larga che dovrebbe portare tutte le case italiane a navigare a 30 Mbps, in molte aree del Paese manca ancora la copertura adsl di base.
Su internet sono disponibili diversi metodi per la verifica della propria copertura di base, ad esempio attraverso questa pagina di Facile.it è possibile verificare dove è presente l’adsl e dove no; anche qui va detto che la stessa copertura adsl, ove presente, può declinarsi in diverse forme. Di base si parte da una connessione a 7.2 Mbps che, detto francamente, è ormai a malapena sufficiente per navigare su pagine web come Facebook e siti di informazione, ma è assolutamente insufficiente se si utilizzato servizi ad alto consumo di banda come YouTube per i quali sono necessari almeno 21 Mbps.
Laddove l’adsl non dovesse essere disponibile si può tentare la carta del mobile. Sì perché, come anticipato, in Italia già oggi il mobile è in grado di assicurare velocità di navigazione “medie” superiori a quelle dell’adsl. Merito dell’ HSDPA+ che già 6 anni fa aveva portato connessioni a 42 Mbps, e ancor di più merito del 4G o LTE che ha spostato l’asticella a 100 Mbps.
Già oggi diverse città italiane sono coperte dalla tecnologia 4G. Lo strumento principale per verificarne la copertura è in questo caso il servizio OpenSignal; si tratta di un vero e proprio servizio di mapping digitale della copertura che assegna ad ogni punto del nostro territorio diversi livelli di copertura (2G,3G o 4G) per ognuno dei quattro operatori mobili principali Tim, Vodafone, Wind e 3.
Se, come detto, OpenSignal è il metodo migliore per poter verificare “il tipo” di copertura mobile presente nella propria zona, esiste invece un altro strumento molto conosciuto, SpeedTest, che serve invece a valutare le prestazioni della rete lì dove viviamo.
SpeedTest è un servizio accessibile sia da browser pc sia attraverso l’app mobile dedicata disponibile per tutti i principali sistemi operativi per smartphone e tablet. Funziona così, all’avvio il servizio verifica prima “il ping” ovvero il tempo di latenza della connessione, e successivamente effettua prima un download e poi un upload, fornendo quindi alla fine tre risultati riguardo alle performance rilevate.
In media, si è visto, Vodafone è l’operatore in grado di raggiungere le velocità medie più alte in download con SpeedTest, circa 15 Mbps, seguito a ruota da Tre, Tim e Wind.
La misura della velocità della propria connessione mobile tramite SpeedTest è gratuita, ed è preferibile farla nelle ore di minor utilizzo dei sistemi digitali ovvero al mattino presto.